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Loira: casa del Romorantin

20 Aprile 2022

La Valle della Loira, la regione che prende il nome dal fiume Loire – che con i suoi oltre 1.000 km è l’elemento più caratterizzante del paesaggio, ospita un’importantissima produzione vitivinicola, tra le più antiche d’Europa.

La regione della Loira è per tutti sicuramente famosa per i suoi magnifici castelli e giardini e per essere luogo che ospita le spoglie di Leonardo Da Vinci, ma anche in materia di vini sorprende!

Con più di 55.000 ettari di vigneti e una Strada del vino di circa 800 chilometri, la Valle della Loira è il vigneto più lungo di Francia e il terzo per dimensione nella classifica delle regioni viticole d’Oltralpe, con una produzione annua di circa 320 milioni di bottiglie commercializzate in tutto il mondo.

I vini della Valle della Loira traggono la loro grande ricchezza dalla varietà dei terreni e dei climi che caratterizzano la regione, ma anche dall’influsso delle maree e dello stesso fiume.

Lungo la Loira sono coltivate cinque diverse tipologie di vigneto, ognuna con caratteristiche distinte.

Il clima oceanico del vigneto di Nantes, coltivato all’estremità occidentale del fiume, cede gradatamente il passo verso est a un clima più continentale, mentre si attraversano i vigneti di Anjou, Saumurois e della Touraine per raggiungere il Centre-Loire, la parte più continentale del vigneto.

In termini di suoli, la vite si nutre di rocce eruttive, calcaree, argillose… Tante combinazioni che fanno la diversità dei vini della Valle della Loira.

In questa regione, vini e castelli creano un connubio indissolubile, e non poteva essere altrimenti! Francesco I, al momento dell’edificazione del Castello di Chambord, introdusse un vitigno della Borgogna, il Romorantin. 500 anni dopo, a Chambord si coltiva ancora.

Il Romorantin

È un vitigno legato a un’unica AOC di soli 58 ettari di vigna (per fare un paragone, il Barolo copre 2000 ettari), praticamente una delle denominazioni vitivinicole più contenute di Francia.

Sviluppa un gusto rotondo in bocca, si vendemmia spesso tardi e sprigiona aromi di fiori bianchi, miele, acacia, prugna, albicocca o pesca.

Il vino che se ne ricava si presta bene all’invecchiamento.

Spesso presentato come “rosso mascherato da bianco” per via dell’elevato tenore di tannini della buccia, si presta a macerazioni lunghe, come un vitigno rosso.

Il Romorantin è considerato da alcuni come il prodotto di un incrocio tra il Gouais blanc e il Pinot noir, un po’ come lo Chardonnay. Vitigno tipico della Sologne, molto ben adattato a terreni silicei, dà grappoli medio-grandi con acini di piccole dimensioni, ma è molto vulnerabile alla muffa grigia (Botrytis cinerea).

Il suo utilizzo negli uvaggi è autorizzato da un unico disciplinare, quello del Cour-Cheverny AOC, dove la fa da padrone.

Le Domaine Daridan

Distribuendo non poteva privarsi nella propria selezione di questo raro vitigno ligérien,  il Romorantin!

La collaborazione tra Distribuendo e Domanine Daridan nasce proprio per poter portare anche in Italia una gamma di vini della Loira tra i più interessanti, tra i quali sicuramente spicca il Cour-Cheverny Vielles Vignes Cour-Cheverny AOC, composto da uve 100% di Ramorantin prodotte da piante che hanno oltre 50 anni!
I grappoli vengono raccolti solo a maturazione completa in ottobre, per ottenere il massimo aroma da questo vitigno, e vengono accuratamente selezionati e vinificati in loco.

Oltre a Cour-Cheverny Vielles Vignes Cour-Cheverny AOC, Distribuendo ha scelto anche altri 3 vini della tenuta Daridan, tra cui un Brut metodo tradizionale: L’Istant Méthode Traditionnelle Brut.

Scoprili tutti nella pagina di presentazione a questo link.